Giovedi 22 maggio 2003 - Il giorno prima della partenza

Il grande giorno è finalmente arrivato. 
Ho lavorato fino alle 19, ho tutta la serata per finire i preparativi. 
La moto è già sul carrello, l'auto è quasi completamente carica, mancano solo le ultime cose. 
So già che la frenesia di partire mi impedirà di dormire, come mi succedeva da bambino quando andavo in giro per l'Europa con mio padre (però in auto).

Venerdi 23 e sabato 24 -  Trasferimento con l'auto

Alle cinque in punto saluto mia moglie che mi ripete le raccomandazioni di rito. 
Destinazione Danimarca, un lungo trasferimento in autostrada via Brennero, Monaco, Amburgo, Flensburg, Kolding, Århus fino al Camping Nordstrand di Frederikshavn (Dk), dove giungo sabato alle 8 di mattina dopo molti CD ascoltati nelle 27 ore di macchina (di cui 4 dedicate ai rifornimenti, riposo, nutrizione). 
La prima pioggia l'ho trovata già al Brennero e per tutto il giorno il tempo è restato decisamente brutto.



Sistemata l'auto e il carrello in una grande piazzola verde, scaricata e preparata la moto, doccia bollente e barba, veloce colazione a base di biscotti e frutta, alle 10 salgo in moto e via. 

Non ne potevo più di avere sei ruote, ora finalmente ne ho solo due.

Giorno 1  -  Sabato 24 maggio 2003

La moto segna alla partenza km. 28.441.
Alle 10 sono sulla moto, diretto all'imbarco per la Svezia.


Il primo traghetto parte alle 11,50 e approda alle 15,15 (DKK 240,00 pari a € 32,64, moto compresa). Minaccia pioggia.
Göteborg mi aspetta sull'altra sponda del Kattegat. 

La traversata mi permette di riposare e dormicchiare un po', per riprendermi dopo la lunga tirata in auto.
Alle 15,30 sono  in territorio svedese. 

Lascio velocemente la città; come sempre evito le città, eppoi conosco Göteborg dai precedenti viaggi, e dirigo verso Skara, strada E20. 
Diluvia fin da quando ho messo il naso fuori dalla stiva. 
Non vedo praticamente nulla, subito elimino gli occhiali che mi hanno imposto alla revisione della patente; non li rimetterò più.

Alla prima occasione faccio il pieno: avevo tenuto il serbatoio semivuoto in vista della manovra di scarico della moto dal carrello. 
Con il pieno ho circa 500 km di autonomia prima di pensare alla riserva, comunque è mia abitudine fermarmi la sera con il serbatoio ben fornito.

Oggi mi limito a un breve trasferimento, sono stanco per il lungo tratto in auto e per il mancato riposo, ma soprattutto risento della settimana lavorativa appena trascorsa. Domani dovrei essere in perfetta forma: normalmente riesco a stare in moto dieci / dodici ore senza problemi e senza stancarmi, vengo qui proprio per girare in moto a volontà. 
Il panorama svedese mi scorre veloce davanti al casco, per quel po' che riesco a intravvedere: alberi a non finire, strade ottime ma un po' troppo dritte per i miei gusti. 
Piove sempre più violentemente, non vedo l'ora di arrivare in Norvegia, comunque anche qui è un paradiso.



Mi fermo alle 18,30 in un albergo sulla strada per Mariestad; data la pioggia non ho voglia di fare la spesa, in albergo potrò anche cenare e fare la prima colazione. 
Ho percorso 165 km, la stanchezza non mi consente di restare vigile e attento a sufficienza, meglio dormirci sopra.



Giorno 2  -   Domenica 25 maggio 2003

Alle 7 ho già fatto colazione e parto. 
Piove già, continua tutto il giorno, con pochi momenti di remissione. 
Dirigo a nord, verso Ostersund, prima sulla 64 dopo aver lasciato la E20 dopo Mariestad, poi sulla 45 che conosco bene. 
Arrivato al punto (sulla 340) che avevo individuato come possibile sosta, prima del confine norvegese, non trovo nessun campeggio e non ho intenzione di andare di nuovo in albergo (quale albergo poi?).
Mi sarei fermato anche prima se avessi trovato. Tutto chiuso, campeggi pochi e ancora chiusi: per lo più i campeggi aprono ai primi di giugno, già in passato in maggio avevo avuto problemi del genere.


Entro in Norvegia e a Nordli, sulla 74, trovo un unico cartello "Hytter". 



Mi accoglie una vecchia gentile signora (con decrepito marito) che mi chiede Nok 250 + 10 (per la doccia). 
Non so chi dei tre sia più contento dell'incontro: io tutto bagnato, loro che (come scoprirò dal diario degli ospiti) non avevano più affittato il loro unico hytter da marzo. 



Pulito, gradevole, la signora mi fa trovare in bagno la biancheria pulita (queste piccole gentilezze sono tipiche delle vecchie signore affittahytter).

Per cena mi devo arrangiare con le mie scorte, idem a colazione domattina. 
Ho trovato tutto chiuso per il giorno festivo: l'unica possibilità di trovare qualcosa restano le grandi stazioni di servizio sulle strade principali.

Freddo per la pioggia e la nebbia. 
Guanti bagnati, ho dovuto cambiarli. Il problema guanti bagnati diventa tale al momento di rimetterli, fin che si indossano tutto va bene dato il caldino procurato dallo scaldamanopole elettrico. 
Reindossare guanti bagnati con le mani bagnate è un'impresa; la soluzione è semplice, basta avere guanti con l'interno staccato, che si riesce a indossare senza particolare difficoltà, poi si infila il guanto esterno.

Riso con olio d'oliva e fagioli per secondo. 
Mi rendo conto di divorare i fagioli come Trinità ("Lo chiamavano Trinità", Con Hill e Spencer, un classico la scena dei fagioli). Data la fame vanno più che bene.

Oggi 866 km. su asfalto rigorosamente bagnato (segna 29.472).

Dormo che è una meraviglia, come solo via in moto mi riesce di fare.




Giorno 3  -   Lunedi 26 maggio 2003

Partenza ore 7. Piove.
Prendo ugualmente la strada in quota verso Namsskogan (N), anzichè scendere a Grong per immettermi sulla E6. 

Percorso di circa 75 km, di cui una quarantina di sterrato. 
Pioggia violenta e nebbia appena si sale un po'; si costeggiano dei laghi ma non si vede praticamente nulla. 



Sterrato ben tenuto, non incontro praticamente nessuno. 




Da rifare col sole. 



Da Namsskogan procedo sulla E6 rinunciando alla deviazione che volevo fare via Hattfjeldal, visto che piove sempre più intensamente.



Mo I Rana, Circolo Polare. Piove e fa freddo. 
Mi fermo per comprare i soliti adesivi e per mangiare, sono già passate le due. 
Uova fritte e bacon, una delizia. Caffè e rigorosamente solo acqua.

Verso le 17,30, sempre sotto la pioggia, mi fermo in un campeggio sulle rive del Kobb-vatnet (lago), in montagna. Il lago è contornato da cime maestose (Gaskacokka, 1517), ma questo lo so perchè ci sono già stato. 
Oggi la vista è molto limitata. 
Solo 200 NOK, il gestore mi fa un prezzo di favore perchè sono solo, non mi era mai capitato; bungalow grande e con servizi, pulizia un po' così così ma decente.
Non bevo l'acqua del rubinetto perchè sospetto sia quella del lago.


Pesce lesso, merluzzo surgelato con maionese (italiana). Ottimo, due stelle. 
Dose per due persone, mangio anche la parte del secondo.

La moto segna 30.050, olio motore OK. 
La pioggia mi ha fatto compagnia tutto il giorno e quando vado a letto continua.




Giorno 4  -  Martedi 27 maggio 2003

Piove.
Partenza ore 7. A Bognes aspetto mezz'ora il traghetto per Skardberget seduto sulla moto sotto la pioggia, vento a raffiche e freddo bestia.

Rinuncio a fare la solita foto con lo sfondo delle montagne sul Tysfjord perchè le montagne non ci sono più, coperte da un grigiore impenetrabile.
Narvik, verso le 10,30 smette finalmente di piovere, pioverà però a tratti fino a sera.
Spunta finalmente il sole sul Lyngen Fjord, ma solo per pochi minuti e fa comunque freddo. 
Faccio la sponda orientale per evitare il traghetto fra Lyngseidet e Olderdalen. 



Mi fermo alle 17,30 appena arrivato all'Altafjord,nei pressi di Bognelv, a 99 km da Alta.



Trovo un hytter presso un signore gentile ma molto chiacchierone, mi sembra di cogliere un'occhiatina furbetta mentre mi sta spiegando che l'altro hytter è occupato da due "feminas", che al momento sono in giro. Mi chiede 150 Nok per il bungalow, piccolino ma pulitissimo. Alla mia domanda se occorre pagare la doccia in aggiunta resta come sorpreso, poi mi assicura che posso fare tutte le docce che voglio.
Quando arrivano le feminas sto già andando a letto, ma esco per conoscerle e per scusarmi del disturbo che potrò dar loro il mattino dopo partendo presto.




Giorno 5  -  Mercoledi 28 maggio 2003 c'è

Alle 6 sono pronto, per non disturbare le mie vicine scendo a motore spento  fin sulla E6.
Piove fino a Alta, poi un pallido sole alternato a nevischio mi accompagna nel lungo tratto deserto fino a Skaidi, dove faccio tappa nella cafetteria per una delle mie cioccolate calde.
Freddo veramente notevole. 

Decido che per quest'anno ignorerò Nordkapp e prendo la strada per Havoysund, un po' meno a nord e un po' più a ovest.



Non c'è nulla di particolarmente notevole come del resto a Capo Nord, è semplicemente una meta. Oltretutto il tempo è sul grigio. 

Ogni giorno c'è una corsa via mare per l'isola di Nordkapp.
Tornato a Olderdalen sul Porsangerfjord mi concedo un pollo fritto discretamente gradevole nella cafetteria in cui faccio tappa ogni volta che passo di qui.

Si ritorna. 
Lakselv, Karasjok, Inari, prendo per Kittila. La strada diventa via via sempre più stretta e l'asfalto scompare. 
Sterrato di 40 km in una solitudine totale, veramente piacevole, fondo compatto e niente ghiaia.
All'unico bivio naturalmente sbaglio, me ne accorgo solo quando trovo un bungalow stupendo presso una fattoria. 




Per 30 Euro dispongo di due camere, 5 letti, servizi, tv, asciugatrice ad aria calda, mangianastri con nastroteca.



Il proprietario mi lascia il tempo per sistemarmi poi mi chiama per mostrarmi il suo hobby: sta riportando alle condizioni originali una casa costruita duecento anni fa, naturalmente in legno. Sta arredando l'interno con mobili e oggetti dell'epoca, ha perfino messo dei manichini con abbigliamento autentico.
Non ho il coraggio di chiedergli di fotografare; non me lo dice, purtroppo.





Giorno 6  -  Giovedi 29 maggio 2003

L'orologio del bungalow segna le 6,30 mentre mi guardo in giro per vedere se ho preso tutto. Salito in moto mi rammento che in Finlandia sono un'ora avanti.
Poco Male, C'è un sole limpido e l'aria è fresca al punto giusto.
Il finlandese mi aveva avvertito che lo sterrato sarebbe terminato dopo una ventina di chilometri e mi aveva indicato la strada per Kittila.
Tre leprotti sono gli unici esseri viventi che incontro sullo sterrato, poi sull'asfalto un capriolo mi sbircia prima di scomparire nella foresta.
A Kittila è tutto chiuso per una festività religiosa, fortunatamente ho il buonsenso di mettere benzina in un automatico con l'unica banconota piccola che ho: 10 euro.
Si rivelerà un'idea vincente, anche in Svezia tutto chiuso, trovo il primo distributore aperto solo a Gallivare, quando la riserva è imminente (720 km dal pieno, i 9,80 litri messi a Kittila mi hanno evitato di restare a secco.
Un forte vento mi disturba facendomi dolere le orecchie per la pressione esercitata dal casco, fino a Sorsele dove lascio la 45 per Tarnaby.Cessa il vento e comincia la pioggia.
Conosco bene la strada, tocco Hattfjeldal bagnato e intirizzito, so già dove dirigermi e so che mi troverò bene: 


a Svenningdal,  poco prima delle 19,  per 400 Nok  mi danno lo stesso hytter che mi diedero lo scorso anno.
Segna 32.359.




Giorno 7  - Venerdi 30 maggio 2003

Partenza ore 7. 
Piove di brutto fino a Trondheim.
A Grong aggiungo 2 etti di olio in una breve sosta in cui non piove per qualche minuto. Mi sono fermato per decidere se dirigermi verso la costa sulla strada 17 o se mantenere la E6.
Lo scroscio di pioggia che subito cade dal cielo mi fa scegliere la seconda possibilità. Dopo Trondheim il tempo cambia e a Lom cielo azzurro e aria limpidissima mi fanno dubitare della decisione presa a Grong. 
Tanto tornerò presto, forse già ad agosto.

Il tratto dopo Lom sulla 55 è strepitoso, sia per i paesaggi che per la gioia che procura al pilota. 
Mi fermo in un bel camping (Vassbakken) lungo la discesa verso il Sognefjord, poco dopo aver lasciato la zona innevata. 



Dietro al bungalow scorre il fiume, davanti una cascata precipita fragorosamente da almeno una trentina di metri. 
La temperatura è ideale, frizzantina in moto, calda al sole tanto che sui campi di sci ho visto una bella signora prendere il sole in costume.
Il bungalow costa 315 Nok con acqua corrente in cucina ma senza bagno. Accettano il pagamento con VISA.


Segna 33.075 km.
Dalla partenza 4.634.





Giorno 8  -  Sabato 31 maggio 2003

Giornata splendida, giro da favola su strade che conosco bene.



Tutto ok, tempo, traghetti, moto. 



Il primo traghetto sembra mi stia aspettando. Sbarco a Vangsnes dopo pochi minuti; A Vik inizio la salita verso la neve per poi scendere a Voss.


Utne
Nuovo traghetto Kvanndal - Utne. Incredibile, salgo all'ultimo momento, mi hanno visto arrivare e mi hanno aspettato. 
Dopo Odda si risale a trovare la neve. Dopo un veloce spuntino ad Haukeligrend scendo con passo allegro verso il mare di Kristiansand, da dove il traghetto veloce delle 17 mi porterà alla macchina. 

Alle 16,30 una graziosa impiegata mi da la brutta notizia: full, non hai prenotato. 
La prossima nave parte alle 19,30 ed è lenta, quattro ore e mezza, due ore di più. 
Ma poi mi dice: vuoi che ti metta in lista di attesa per la prima? 
Ok, alle 17,15 sono già seduto in Captain Class davanti a un piatto di salmone. 
Per Nok 220 di differenza (il biglietto normale NOK 470 pari a € 59,97, moto compresa) posso disporre di un tavolo tutto mio anzichè sdormicchiare su uno strapuntino con poco spazio per le gambe, inoltre posso mangiare e bere tutto quello che desidero. 
Due chiacchiere con il cameriere marocchino che si complimenta per il mio francese: lui non mi conosce ma io lo conosco bene, è già il terzo viaggio che faccio con lui. 

Come ogni volta resto strabiliato di quanto riesca a ingurgitare la gente quando paga una cifra fissa. Sembra di essere fra dei maiali, invece che fra distinti scandinavi che viaggiano in prima classe. 

Oltretutto qui possono bere alcoolici a volontà e gratis, per loro una tentazione irresistibile.

Gli ultimi quaranta km. in Danimarca, sotto al sole ancora alto. 
Alle 21 la moto è già sul carrello, con l'aiuto di due anziani ma aitanti tedesconi. 
Mi ero allenato a casa a caricare la moto da solo, ma appena mi hanno visto mi hanno imposto il loro aiuto. Le loro dame sorridono, due chiacchiere e saluti.
A nanna, domani si viaggia.

La moto segna 33.723, in tutto ho fatto 5.282 km. 




Trasferimento in auto  -  Domenica 1 giugno 2003

Il percorso è lo stesso fatto venendo.

Alle 4 in punto metto in moto e intanto faccio colazione a base di biscotti italiani e acqua. A pranzo un bel magnum, a cena un panino in talia.
Fa freddo, 3 gradi, alle 4,30 sorge il sole.
Dopo 350 km di autostrada ho incontrato in tutto una decina di auto. 

Banchi di nebbia si alternano a tratti soleggiati e con cielo azzurro. 

In Germania la musica cambia, traffico intenso, 29 gradi con umidità alle stelle e code interminabili: comincio a pensare che dovrò fermarmi per dormire. 
Infatti alle 22 al Brennero decido di fermarmi, ma poi continuo fino a Trento dove mi rendo conto di rischiare molto continuando, sono troppo stanco.
Una bella dormita e alle sette in punto di lunedi 2 giugno sono nel mio giardino.


In macchina ho fatto 3.739 km., ho consumato 277,1 lt. di gasolio (lt. 7,4 / 100 km.), media generale Km. 90,8 /ora, a parte le fermate.

Filmato

Appunti

Ho scoperto la Scandinavia nel '75 e da allora non ho potuto fare a meno di rivederla ogni estate. 
In quegli anni viaggiavo in camper con la mia famiglia. Nell' '85 per la prima volta presi la via del nord in moto, con la mia Guzzi V65. Da allora ogni anno a inizio giugno ritorno in questi magnifici paesi.
Quest'anno un bel giro attraverso Svezia, Finlandia e Norvegia accompagnato della mia BMW R80GSBasic.
Ho portato in Scandinavia quasi tutte le moto che ho avuto, anno dopo anno, in compagnia o in solitario. 

Molti mi chiedono perchè io continui dopo tanti anni a ritornare; non so spiegarlo con le parole, è un desiderio che mi accompagna per tutto l'anno, al punto che mentre sono in viaggio non posso non pensare che il prossimo anno tornerò. 
Qui posso fare le cose che più mi piace fare: andare in moto dalla mattina alla sera su strade belle e per nulla frequentate, godermi una natura selvaggia senza correre rischi, dimenticare per qualche giorno la solita vita che per tutto l'anno scorre freneticamente giorno dopo giorno. 
Per questo ritorno ogni anno, e ho intenzione di continuare. 
Ogni fine settimana, se posso, salgo sulla moto e mi faccio un centinaio di chilometri, in genere fino alla Raticosa; ogni giugno, se posso, allungo il girelloo fino al Grande Nord.


Auto e carrello

Non sempre il mio giro Scandinavo parte da casa: a volte traino la moto fino a Frederikshavn (Dk), in modo di non fare in moto neppure un kilometro di autostrada.
Questa abitudine ebbe inizio anni fa quando decisi di portare mio figlio tredicenne con me, in modo da evitargli il trasferimento autostradale; quando finalmente raggiunse l'età per la 125 usammo di nuovo il carrello per la sua NSR e per la mia FJ1200 e di nuovo quando andammo con la sua XT600 e il mio Dominator.

Il carrello mi permette di evitare due pernottamenti in albergo e di guadagnare un giorno. 
Quest'anno ho un nuovo carrello Ellebi trainato dalla mia Renault RX4 dCI. 
Ho tolto il sedile posteriore centrale e il posteriore sinistro: mi ritrovo con un comodo letto a disposizione, già pronto per l'uso.
Riesco a fare i 1850 kilometri di trasferimento in circa 21 ore di guida e mi posso permettere il lusso di qualche ora di sonno in un letto comodo. 
Partendo la mattina del venerdi riesco ad imbarcarmi per la Svezia nella tarda mattinata del sabato, dopo aver parcheggiato auto e carrello al Camping Nordstrand di Frederikshavn.
Il carrello procura tuttavia anche qualche svantaggio: obbliga ad osservare limiti di velocità e divieti di sorpasso in Germania, ma soprattutto limita la libertà di decidere la strada al ritorno.

La mia giornata tipo

La sveglia (ho un orologio interno piuttosto preciso) è verso le cinque e trenta, ma va bene qualsiasi ora tanto c'è luce sempre.
Abbondante colazione, preparazione della moto, riordino del bungalow, vestizione e via (mi occorre circa un'ora e mezza per essere pronto). 

Verso le dieci seconda colazione, verso le tredici pasto principale.
Nel pomeriggio acquisto del necessario per la cena e per il mattino dopo.
Verso le diciotto comincio a pensare a dove fermarmi. Se sono in zone conosciute so dove andare, altrimenti so che nel giro di un'oretta troverò il posto giusto. 

Due passi a piedi se non piove tanto per non arrivare all'atrofia delle gambe, magari di buon ritmo per tenere le pulsazioni cardiache sull'allegro, pratica culinaria, cena, qualche telefonata, un'occhiata alle foto del giorno; poi faccio un breve resoconto della giornata (comoda la tastiera pieghevole dell'iPAQ) e l'ora di dormire è arrivata.
In poche parole sto a cavallo della moto dalle sette della mattina alle diciannove, mi fermo solo per le foto, la benzina, i posti da guardare bene e per mangiare.
E' proprio per stare in moto dalla mattina alla sera che vengo qui. Questa è vita.

Incontro sempre qualcuno che ha voglia di fare due chiacchiere ed è piacevole, specie dopo tre o quattro giorni di solitudine.
Naturalmente i motociclisti sono la compagnia preferita, un anno incontrai a Helsinki un italiano col quale feci tre giorni di percorso: ci scriviamo ancora gli auguri ad ogni Natale.


(segue ...... appena ho tempo)